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catalogo per soggetti ultimo aggiornamento 13.03.2003


archeologia > archeologia e storia dell'arte greca e romana > ricerche sulla formazione della scultura greca: la plastica dedalica

Ricerche sulla formazione della scultura greca: la plastica dedalica

Uno dei settori di maggiore importanza nello studio delle origini dell'arte greca è senza dubbio quello relativo alla plastica, ed in particolare alla formazione e allíevoluzione dello stile cosiddetto dedalico nella scultura cretese. Il materiale in corso di studio da parte del CSAG ) proviene dal sito di Prinias, tuttavia, studi condotti in precedenza da G. Rizza (Rizza 37; 40) su altri rilevanti complessi rinvenuti nellíisola costituiscono il quadro stilistico e cronologico di riferimento per le future ricerche.

Lo studio della stipe proveniente dal santuario sull'acropoli di Gortina, condotta da Giovanni Rizza (Rizza 40) è ancora oggi un contributo fondamentale nel discorso sulle origini dell'arte greca e sulla continuità tra età minoica, età oscura e arcaismo. L'analisi tipologica e stilistica condotta dallo studioso sul materiale gortinio ha avuto, come risultato più eclatante, un preciso inquadramento della plastica dedalica, secondo una periodizzazione basata sulla parallela evoluzione di teste e corpi delle figure. L'inserimento di questa classificazione in una griglia cronologica che ha come principale punto di riferimento la ceramica corinzia ha consentito, inoltre, una coerente datazione delle diverse fasi. In questo modo, lo sviluppo della scuola gortinia è stato collocato nei primi ottanta anni del VII sec. a.C., saldandosi all'inizio con la plastica geometrica e giungendo sino ai primi kouroi dell'arcaismo greco (protodedalico-dedalico antico: 700-670; dedalico medio: 670-640; dedalico tardo: 640-620).

L'interesse della stipe di Gortina consiste nel fatto che per la prima volta essa ci consente di identificare e studiare una delle più importanti scuole di scultura e di plastica protoarcaica di Creta e di rivalutare il ruolo dell'isola, spesso considerata "area periferica" nell'orizzonte dell'arcaismo ellenico, nella formazione dell'arte greca. A questo proposito, è significativo ricordare che la tradizione mitica poneva la scuola di Dedalo proprio a Gortina, e ad essa, tramite i discepoli Dipoinos e Skyllis, attribuiva la diffusione delle opere e dell'insegnamento nel resto della Grecia (Rizza 30). Nonostante questa tradizione sia in gran parte una rielaborazione di ambiente attico del VI sec. a.C., è fuori di dubbio che essa adombri una precisa realtà. Il ruolo centrale svolto da Gortina, uno dei siti più ricchi ed importanti di Creta tra l'VIII e VII sec. a.C., è ben evidente anche dal fiorire di officine periferiche, quali quelle di Lato, Praisos, Axos, in cui gli stimoli delle nuove tendenze artistiche vengono filtrati da una forte tradizione locale minoica e subminoica. Tra questi, sito di grande interesse per la conoscenza della Creta arcaica è, senza dubbio, Axos, ubicato sulle pendici settentrionali dei monti dellíIda, tra Eleutherna e Tylissos, nelle vicinanze dellíodierno villaggio di Anoyia. Oggetto di una breve campagna di scavo condotta da Federico Halbherr nel 1899, nel corso della quale furono rinvenuti i famosi bronzi decorati, pubblicati da Doro Levi nel 1930, e un cospicuo nucleo di terrecotte, studiate e pubblicate nel 1967-68 da Giovanni Rizza (Rizza 37), il centro ha restituito consistenti testimonianze di vita a partire dallíetà geometrica e tracce di un precedente insediamento tardo-minoico.

Le terrecotte furono rinvenute da Halbherr , insieme ai bronzi, in un edificio templare di forma rettangolare allungata, orientato Nord-Sud messo in luce nella parte bassa della città; esse sono state ritrovate da Giovanni Rizza a Chania, nella moschea del porto agli inizi degli anni '60, e si trovano ora esposte nel Museo archeologico della città.

La mancanza di una contestualizzazione stratigrafica rese necessaria uníapprofondita indagine tipologica e stilistica, che ebbe come preciso punto di riferimento il precedente studio condottosulle terrecotte del santuario dellíacropoli di Gortina (Rizza 40). Il lotto di materiale è composto da circa 200 pezzi (sia interi che frammentari) che documentano ad Axos líesistenza di uníattiva officina coroplastica, dal subminoico a tutto il periodo arcaico. Le terrecotte e gli altri materiali arcaici rinvenuti ad Axos documentando l'esistenza di una non trascurabile produzione artistica e artigianale nell'isola nel VI sec., momento considerato da molti studiosi di brusco e totale arresto nella vita dell'isola, attestano, insieme alla metallotecnica, alla ceramica e ad altre espressioni artistiche di diversa natura, la continuità di una tradizione artistica ancora aperta e recettiva agli stimoli esterni.

Lo studio della plastica protoarcaica cretese e dei rapporti con le coeve espressioni sul continente greco ha portato ad una rivalutazione del ruolo svolto da Creta nella formazione dell'arte greca e nella diffusione di elementi propri dell'arte orientale.




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