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archeologia > archeologia e storia dell'arte greca e romana > sant'angelo muxaro Sant'Angelo Muxaro Nel quadro dei rapporti tra Sicilia ed Egeo in età precoloniale riveste particolare importanza il sito di Sant'Angelo Muxaro, ubicato nella valle del Platani, a circa trenta chilometri da Eraclea Minoa, dove il CSAG* opera dal 1975 sia attraverso interventi diretti sul territorio, sia con il recupero e lo studio di materiali provenienti da vecchi scavi. La ricerca sul sito di Sant'Angelo Muxaro prende le mosse dagli scavi condotti da Orsi e Zanotti Bianco nel 1931-1932 nel corso dei quali venne portata alla luce la parte più considerevole della necropoli, con tombe a tholos di dimensioni talvolta eccezionali, quale é il caso della cosiddetta "Tomba del santo", a doppia camera e con un diametro di circa otto metri. Il rinvenimento di questa architettura monumentale condusse pochi anni dopo (1935) G. Caputo a proporre l,identificazione di Sant'Angelo Muxaro con la mitica Camico, città ricordata dalle fonti letterarie come sede del re sicano Kokalos. Ad avvalorare questa tesi concorrevano la provenienza da Sant'Angelo di materiali eccezionali, conosciuti sin dal 1700: quattro coppe e due anelli in oro, nonché la posizione stessa del sito lungo la valle del Platani, dove considerevoli appaiono gli apporti egei nella cultura sicana.
L,attività di studio condotta dal CSAG* nel sito ha riconsiderato il problema nel suo complesso, estendendo l,esplorazione al territorio circostante il colle di Sant'Angelo, in particolare all,altura di Monte Castello, dove è stato individuato l'abitato antico. Sul rilievo, in posizione dominante sulla valle del Platani ed occupato da un castello di età medievale, alcuni saggi di scavo (Palermo 6) hanno permesso di ricostruire una sequenza stratigrafica ininterrotta dalla facies di Pantalica Nord fino all,età medievale. Nel contempo, il CSAG* ha esteso l'indagine alla necropoli allo scopo di recuperare un campione di stratigrafia: una delle tre tombe scavate, notevole per dimensioni e corredo (50 vasi), ha consentito di distinguere tre fasi di deposizione. Di particolare rilievo sono i risultati dello studio condotto dal CSAG* sui materiali della necropoli provenienti dagli scavi Orsi: la ricostruzione dei corredi funerari ha consentito di dimostrare che la necropoli di Sant'Angelo ha inizio con la facies di Pantalica Nord (XIII sec.) (Palermo 26; 38), in linea con la tradizione letteraria che pone in questo periodo il ricordo dei rapporti tra Egeo e Sicilia.
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