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catalogo per soggetti ultimo aggiornamento 13.03.2003


archeologia > archeologia e storia dell'arte greca e romana > coroplastica della sicilia orientale

Coroplastica della Sicilia Orientale

Particolare rilievo, nella produzione artistica e industriale delle città greche di Sicilia, hanno la coroplastica e la scultura in terracotta di grande formato.

Se, grazie a recenti studi e pubblicazioni, la plastica della Sicilia centro-meridionale, in particolare dell'area geloo-agrigentina, comincia ad essere inquadrabile nel suo percorso stilistico in modo più completo, non altrettanto si può dire per quella della Sicilia orientale. Ed anche qui, come in gran parte dell'isola, esiste un discrimine cronologico, dovuto in gran parte alla frequente pubblicazione di materiali arcaici, severi e protoclassici e, per contro, all'esistere di imponenti depositi votivi classici e tardo-classici che restano purtroppo inediti.

Infatti, nonostante si conoscano oggi più approfonditamente modalità di recezione di stilemi arcaici e severi e rielaborazioni di questi in chiave locale, e si sia in grado di ripercorrere la storia stilistica della coroplastica siceliota dall'orientalizzante alla seconda metà del V sec. a.C., grandi lacune esistono nella nostra conoscenza dei meccanismi di recezione degli elementi anche più correnti dell'arte classica e tardo-classica, con particolare riferimento alle tendenze dell'arte attica di V sec..

In questo quadro, il Centro di Studio sull'Archeologia Greca ha avviato da tempo lo studio e la pubblicazione di uno dei depositi votivi più importanti della Sicilia orientale, quello rinvenuto nella Piazza San Francesco a Catania (Rizza 25) e pertinente, con buona probabilità, al santuario di Demetra e Kore citato dalle fonti. Il complesso, composto soprattutto da ceramiche e terrecotte, coprendo un arco cronologico di più di due secoli (dall'inizio del VI al IV sec. a.C.) offre un panorama unico per quantità e qualità dei materiali.

Non trascurabile, nel quadro della conoscenza della coroplastica arcaica e classica della Sicilia orientale, è stato l'apporto dello studio delle terrecotte delle collezioni Biscari e Benedettini , comprese anch'esse tra il VI e la fine del V sec. a.C. e riconducibili, in gran parte, all'area camarinese.

In periodo tardo-classico (fine V - IV sec. a.C.) è infine inquadrabile un consistente lotto di statuine e di frammenti ceramici a figure rosse, rinvenuto alla fine degli anni '50 nell'area della Civita di Paternò oggi "recuperato" dalla Soprintendenza nel quadro di più ampie ricerche e studi sul territorio di Paternò.






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