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catalogo per soggetti ultimo aggiornamento 13.03.2003


archeologia > musei e collezioni > materiali egei e ciprioti

Materiali Egei, Ciprioti e Vicino Orientali nel collezionismo pubblico e privato in Italia e all'estero

Fin dalla fondazione dell'Istituto (ISMEA) è stata dedicata particolare attenzione allo studio e all'edizione di materiali ricadenti nell'ambito di indagine dell'Istituto, conservati in Collezioni pubbliche e private italiane (Vagnetti 7, Vagnetti 9; Pecorella, SMEA 12 (1970) 151-70; Pecorella, SMEA 15 (1972) 171-77; Studi ciprioti e rapporti di scavo 1 (1971) 193-202; Saporetti, SMEA 11 (1970) 109-15; Saporetti 13 (1971) 195-97) ed estere (Vagnetti 14, Vagnetti 53; Belgiorno 2-4, Belgiorno 8, Belgiorno 15, Belgiorno 19, Belgiorno 22, Belgiorno 24; D'Agata 14).

E' stato recentemente avviato un progetto di ricerca sistematico, finalizzato alla individuazione, documentazione e catalogazione delle collezioni pubbliche e private italiane contenenti materiali Egei, Ciprioti e Vicino Orientali di provenienza antiquaria.

Sono state individuate una quarantina di collezioni, oltre la metà delle quali localizzate in Italia settentrionale, quattordici in Italia centrale e tre nel Sud e nelle isole.

I primi contatti con le Soprintendenze e con i Musei sotto la cui giurisdizione ricadono i materiali di interesse del progetto sono stati assai proficui ed è già stato avviato lo studio dei materiali ciprioti della collezione Palma di Cesnola conservati presso il Museo Archeologico di Perugia, di quelli provenienti dalla collezione Pancrazi del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e di quelli conservati presso il Museo del Liviano dell'Università di Padova. Per il settore orientale è avviato lo studio di una piccola collezione conservata presso il Santuario di Santa Maria dell'Oriente di Tagliacozzo. Contatti con altre Soprintendenze e Musei sono in corso e daranno auspicabilmente buoni frutti.

Lo scopo della ricerca, da svolgere d'intesa con le Istituzioni preposte alla tutela, è quello di documentare, studiare, rendere note in modo sistematico ed omogeneo e, possibilmente, valorizzare le collezioni tuttora inedite o note solo parzialmente e per le quali non siano già in corso ricerche da parte di altri studiosi. Inoltre si potranno eventualmente riesaminare materiali già noti, reinterpretandoli alla luce del progresso degli studi, e si potrà contribuire alla conoscenza dei canali e delle modalità di formazione di questo particolare tipo di collezionismo nel nostro paese. 




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