L'Istituto per gli Studi Micenei ed Egeo-Anatolici ha una lunga tradizione di studi urartei, incentrata sia su ricerche filologiche e storiche sia sulla ricerca archeologica (Salvini, passim).

Con il Programma Urartu si coordinano una serie di indagini avviate da tempo e si preparano alcune opere di riferimento nell'ambito degli studi urartologici. Lo scopo principale del progetto è quello di creare punti di convergenza fra ricerca storico-filologica e indagine archeologica. Si sta dunque lavorando, da una parte, al Corpus delle iscrizioni urartee, da gran tempo annunciato sotto il titolo di Manuale di Urarteo; lo impongono l'aumento del materiale epigrafico, seguìto alla pubblicazione del supplemento del Corpus del Melikishvili (UKN II), nonché certi progressi nell'interpretazione della lingua urartea. Dall'altra sono in preparazione una bibliografia completa della letteratura urartologica, e una nuova carta topografica, ovvero una serie di carte relative alla vasta area geografica su cui fiorì, fra IX e VII sec. a. C., la civiltà urartea. E' infatti ormai necessario aggiornare la Topographische Karte von Urartu, che venne pubblicata nel 1976 da W. Kleiss e H. Hauptmann.